L’amico Giorgio Barberis ci segnala una vicenda politica-giudiziaria che ci sembra molto grave oltre che assurda:
Vi scrivo per informarvi di una vicenda assurda. All’inizio dell’anno io e altri 12 compagne/i abbiamo ricevuto un avviso di garanzia per aver preso parte a una manifestazione di solidarietà al movimento No TAV della Val Susa. A fine giugno 2011, dopo lo sgombero violento della Maddalena, c’è stato un presidio spontaneo – e assolutamente pacifico – davanti alla Prefettura di Alessandria (come sempre avviene in casi analoghi).
Non c’è stata nessuna identificazione dei presenti, e nessuno della questura è intervenuto, sicché non c’era alcuna possibilità per chi ha partecipato al presidio di sapere se la polizia fosse stata avvisata o meno. Ora, in base a un regio decreto di epoca fascista (D.R.773, art.18, anno 1931) ci viene contestato un assurdo reato “penale” (appunto, partecipazione a una manifestazione senza preavviso alla questura), in palese violazione con lo spirito – e pure la lettera – della Costituzione Repubblicana, fino a prova contraria la legge fondamentale del nostro Paese. La libertà di riunirsi, senza vincolo alcuno, e di manifestare il proprio dissenso, sono (o almeno dovrebbero essere) assolutamente garantiti. E allora che cosa è successo? Noi riteniamo di essere di fronte a un atto profondamente intimidatorio, al quale non intendiamo piegarci. Abbiamo scritto un comunicato, che vi invio di seguito, e faremo valere i nostri diritti, che poi sono diritti di tutti. Sempre convintamente solidali con tutte le popolazioni che si oppongono all’assurdo, costosissimo
e inutile progetto dell’Alta Velocità.
Leggi il comunicato stampa
Tra decreti fascisti e lotta NO TAV
14/01/2012 di cen11
Annunci
Rispondi